Rushdie, già copresidente del Pen, diceva che gli scrittori in prigione vanno difesi celebrando con gioia le loro storie, le metafore.
Ti voglio bene come a un fratello », ha detto Paul Auster.
«Cercai sull'elenco, trovai numero di telefono e indirizzo di Salman Rushdie, presi la metro fino a casa sua.
Così lo scrittore americano Jeff Eugenides, parlando ieri al suo turno, sugli scalini della New York Public Library, ha raccontato il suo primo tentativo, da giovane, di incontrare Rushdie a Londra, prima della fatwa dell'ayatollah Khomeini che lo condannò a morte nel 1989.