e) ristrutturare la spesa pubblica dando priorità a quella che guarda al futuro e che può facilitare l’aumento della produttività (ossia la spesa in conto capitale, gli investimenti) e ridurre quella orientata essenzialmente al presente (la spesa di parte corrente).
Una netta separazione tra varie forme di “assistenza” e “previdenza”, come sostiene da sempre questa testata, meglio ancora se togliendo le responsabilità dell'”assistenza” dall’Inps, restituita al suo ruolo di “fabbrica delle pensioni”, e concentrandola in un piccolo ente che lavori con chi meglio a livello locale sa identificare i poveri e trovare modi per farli uscire dalla trappola – probabilmente i Comuni.