Certo, non è alle porte una crisi dell’euro, che è sostenuto dagli acquisti della Banca centrale, ma, al di là degli aspetti tecnici, è essenziale che l’Italia, come del resto fanno Spagna e Portogallo, dimostri ai partners di esser consapevole che il nostro futuro è legato al più grande asset dell’Ue, un mercato unico da 450 milioni di consumatori che ha bisogno del supporto dei Paesi del Nord che però non andranno lontano senza la componente del Sud Europa.