Dunque, tornando alla querelle tra la ministra e i sindacati, il rischio più grosso è che qualcuno appaia vincitore.
Come ho già osservato in altri articoli, in questi anni essi hanno governato la scuola in sintonia con la burocrazia ministeriale (di cui spesso hanno cogestito le carriere) ed hanno influenzato fortemente la normativa sulle graduatorie, sulle sanatorie, sulla modifica in sede di contrattazione delle leggi sgradite (si veda la “Buona Scuola” renziana), eccetera.