La modernizzazione del Mezzogiorno è avvenuta sotto la spinta dell’intervento straordinario con innegabili benefici, ma senza incidere nei suoi limiti strutturali, condizione per una industrializzazione che avesse “cuore e cervello” in loco.
A partire dal 1992 sono state delegate le Regioni ad occuparsi di Mezzogiorno, con i risultati noti.
La riforma che serve al Mezzogiorno è di natura politica e declinata in un “nuovo” rapporto tra centro e periferie, che completi in senso europeistico la modernizzazione incompiuta.