Ascoltando i giovani, ascoltando musica, creando opportunità in cui la musica sia approccio interattivo per l’universo emozionale schiacciato sovente nella mancata opportunità di dar voce alle emozioni stesse, si potrebbero rimuovere tante cause di modalità espressive e comportamentali non spontanee assimilabili a forme di bullismo e di cyberbullismo.
Prevedere dunque nei curricoli ordinamentali nazionali lo studio della musica e della storia della musica contribuirebbe a promuovere, insieme a tante altre strategie, la messa in atto di uno dei diritti essenziali per ciascuno, quello all’ascolto tutelato da norme fondamentali.