È quanto rivela uno studio, pubblicato sulla rivista internazionale Nature Plants, condotto da giovani ricercatori dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche di Verbania (Cnr-Irsa), dell’Università Torino, dell’Università Federico II di Napoli, del Museo di scienze naturali di Berlino e della Curtin University in Australia.
L'indagine ha rivelato che per gli scienziati “di campo” la scelta delle specie da studiare influenzata da fattori estetici sul lungo periodo potrebbe introdurre una distorsione negli sforzi di ricerca.