Per far sì che l’hacker attivi codice malevolo sullo smartphone basterebbe quindi il semplice invio di un sms ad una determinata SIM.
A quanto pare è sufficiente l’invio di un semplice sms:
Una vulnerabilità che colpisce le schede SIM e che finora era praticamente sconosciuta.
Il “bug” appena scoperto si trova all’interno del software Browser, “SIMalliance Toolbox” Browser, che si trova nelle schede SIM diffuse in almeno 30 Paesi.