Fu suo il volto più celebre del Quattrocento, riprodotto innumerevoli volte sulle stampe o sulle cartoline che raffigurano i capolavori del Rinascimento, lei la donna definita dai contemporanei la “Venere vivente”, Simonetta Vespucci.
Si ritiene pertanto tradizionalmente che la Vespucci sia stata effigiata nella Nascita di Venere – allegoria dell’Amore inteso come forza motrice della Natura – nelle vesti della dea Afrodite, nella Primavera, come la dea Flora, e come Venere nel dipinto Venere e Marte della National Gallery di Londra.