I ricercatori dell’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (l’ex Isfol per capirsi), con una pubblicazione di pochi giorni fa, hanno riflettuto, ad esempio, sugli inevitabili effetti indesiderabili dello smart working sulla disuguaglianza dei redditi in Italia.
In una visione più ampia che guarda più complessivamente al sistema Italia, la possibilità di lavorare in maniera “smart” permette di contenere gli effetti recessivi sull’economia nazionale e limitare al contempo il rischio per la salute pubblica.