«Appunto», disse, «o Socrate, hai fatto bene a ricordarmelo, perché, a proposito delle poesie che tu hai fatto mettendo in versi e in musica le favole di Esopo e il proemio ad Apollo, altri già mi domandarono, e l’altro ieri anche Eveno, con quale intendimento tu, subito che venisti qui, ti mettesti a fare di codeste cose, tu che non ne avevi mai fatte prima.