Il risultato è stato che nel 2016 le parti hanno rinnovato la moratoria a tempo indefinito, e ciò significa che il 98,6% di tutta la soia coltivata in Brasile proviene da aziende che hanno sottoscritto l’Asm e che oggi non c’è un aumento di deforestazione attribuibile a nuovi campi di soia.
Nel 2006 Greenpeace ha lanciato una campagna per mettere fine alla distruzione dell’Amazzonia brasiliana, causata dalla continua espansione delle colture di soia, che solo nell’anno precedente aveva portato all’eliminazione di 1.