Impossibile non sollevare gli occhi con un senso di terrore verso l’oblò, e fissare Solaris che muto mostra l’incomprensibilità dell’essere vivi e la solitudine che ne deriva.
Morta ancora una volta Ray, a Kelvin non resta altro che rifiutare la solitudine ( e la vita stessa) e attendere, in uno stato di dormiveglia che il pianeta gli riservi un altro gesto d’amore.