davvero il coronavirus cinese può rappresentare il mitologico tipping point per i mercati internazionali, il punto massimo e di non ritorno, visti i carichi di indebitamento generale e l’obbligo ormai conclamato per le Banche centrali di continuare a stimolare sempre di più e in maniera sistemica le economie?
Insomma, i timori legati al coronavirus cinese e alle conseguenti mosse di governi e Banche centrali hanno scatenato l’ennesima corsa verso i beni rifugio, acuitasi poi da lunedì in poi a causa del precipitare della situazione a Wuhan.