il Decreto agosto è una dichiarazione di guerra contro il Nord, il diritto d’impresa, i sacrifici di chi tenta di ripartire e, in ultima istanza, chi ha sofferto i lutti e le conseguenze economiche e sociali del lockdown.
E, contestualmente, una dichiarazione d’amore verso la logica dell’assistenzialismo, del sussidio e di chi anche durante il (breve, parlando del Sud) periodo di chiusura totale ha potuto comunque godere del proprio stipendio puntuale, spesso e volentieri tramutando lo smart working in alibi per ferie aggiuntive.