Sostanzialmente, un parziale vizio di mente ha aperto all’imputato non già le porte di una nuova condanna, ma un percorso terapeutico da proseguire dietro le mura del Carcere di San Vittore, seguito da un terzo procedimento, Più un vero e proprio DASPO Social:
Parliamo di biasimevoli e ripetuti messaggi in cui il tale induceva, con voce alterata, ogni forma di soggezione nelle proprie vittime, offrendo a ragazze terrorizzate scelte di raro sadismo come quella di indicare alle sue vittime di suicidarsi, con dettagliate istruzioni, sotto minaccia che lo stalker compisse su di loro azioni terribili.