Non è insomma un capolavoro di scrittura, L'ascesa degli Skywalker, perché tra compromessi e revisioni obbligate non sa bene come orientarsi in una marasma di necessità a cui dare prontamente udienza, ma in fondo nessuno sperava davvero nell'opera magna del franchise.
Abrams sa come dirigere un film di Star Wars e non perde tempo a ricordarcelo, mostrandoci tutta la dirompente energia espressionista della sua regia, carica sì di effetti ma comunque innamorata di una certa forma, di determinati colori, di una passione per l'immagine d'impatto che da sola sa raccontare più di cento altre battute, specie quando si tratta di epica.