L’entrata in guerra del 10 giugno 1940 fu la conseguenza logica di quelle scelte, nell’illusione che l’Italia avrebbe condotto una “guerra parallela” mentre sempre Mussolini continuava a fortificare il confine con l’Austria con lavori che sarebbero andati avanti fino a tutto il 1940:
Umiliandosi a chiedere aiuto ai tedeschi, cosa che avrebbe sempre voluto evitare, ammettendo la fine della “guerra parallela” e la propria subordinazione ai tedeschi.