E, nel far ciò, essi tiravano una linea di demarcazione netta, nettissima tra sé e il “mondo”, tra il loro essere “luce” e le “tenebre” tutte intorno, a cominciare proprio dalla Chiesa cattolica e romana che, sempre da quella ultima cena con il Maestro, aveva di fatto mosso i primi passi.
Anche l’immagine delle “piccole volpi” che devastano la vigna del Signore (Ct 2,15) servì – insieme ad altre – a far confluire la condanna e il rigetto per queste devianze in un comune e accomunante pericolo per la Chiesa tutta, dal momento che le code di quelle vulpecolae (ma accanto ai catari vanno in questo senso ricordate anche altre “eresie”, a cominciare da quella valdese) si sarebbero unite insieme appunto con intenti devastatori dell’unica, ortodossa e quindi cattolica, Chiesa di Cristo, quella romana.