Un caso particolarmente eclatante che può servire a dare nuova linfa al dibattito sull'educazione civica digitale e la protezione di dati, a maggior ragione oggi che è arrivato alla ribalta della cronaca il primo caso di "revenge porn politico".
cyberbullismo e cyberharassment, revenge porn e il cosiddetto "stupro virtuale" (termine proposto da Nunzia Ciardi, direttore del servizio di Polizia Postale e comunicazione) sono aree che stanno emergendo con prepotenza nell'elenco dei reati che quotidianamente vengono compiuti.