Le due proposte (tecniche) lanciate da Washington paiono dunque rilanciare quella che nella seconda metà del secolo scorso veniva chiamata “la sfida del mondo libero”:
E questo pensa un’istituzione-bastione dell’Occidente come l’Fmi, al cui vertice la Cina ha tentato invano di installare un suo direttore generale (sarebbe stato il primo non euramericano) accettando alla fine la mediazione su Kristalina Georgieva ( e sarà interessante vedere come modulerà l’idea di solidarity tax questa economista nata nella Bulgaria sovietica, emigrata poi ad Harvard prima di essere vicepresidente della Commissione Ue).