La tentazione, insomma, è quella di alzare l’asticella del deficit, nella consapevolezza che gli introiti della lotta all’evasione renderanno poco o quasi niente.
il pilastro su cui il ministero dell’Economia ha faticosamente costruito la prossima manovra, cioè la riconversione delle aliquote Iva, con l’aumento di 1,5-2 punti di quella intermedia al 10% con il meccanismo del cashback, la restituzione del 3% per chi paga in contanti, è sembrato ai più improponibile e in un kafkiano vertice dei giorni scorsi a palazzo Chigi è imploso miseramente con la conseguenza che il neo capo del dicastero del Tesoro si è trovato in poche ore in “braghe di tela”, cioè a dover lottare contro una voragine di 5 miliardi di euro nei conti di bilancio.