Di questo tempismo perfetto, talmente perfetto che non mi spiego come mai non ci sia qualche matto complottista che ipotizza la nascita del virus in qualche studio da alchimista situato a Disneyworld, fa parte anche The Mandalorian, che di per sé aveva mostrato tempismo anche all’uscita.
E qui non si tratta di dare un giudizio sull’ultima trilogia cinematografica (che a me è piaciuta un botto), si tratta di riconoscere che gli ultimi film si son presi un sacco di fischi, e The Mandalorian no.