Gli anticorpi bispecifici si chiamano così perché sono composti da due parti:
«Esistono già diversi anticorpi bispecifici utilizzati per curare svariati tipi di linfoma e il mieloma, per ora però vengono prescritti solo in terza linea (cioè ai malati che non hanno tratto i benefici sperati dalle due linee di trattamento precedente e che la cui malattia va avanti, progredisce) e prevalentemente ai pazienti che partecipano a sperimentazioni perché per ora solo uno di questi farmaci (mosunetuzumab) è stato ufficialmente approvato dall'Agenzia italiana del farmaco» spiega Paolo Corradini, presidente della Società Italiana di Ematologia (Sie) .