il che ci impone l’incessante revisione dei ‘fatti’ della sostenibilità linguistico digitale.
D’altronde, dalla FERPI ci si aspetta proprio questo equilibrio linguistico, trattandosi di un ente di rappresentanza dei professionisti della comunicazione.
A un certo punto, ciascuno di noi ha avuto la possibilità di dire qualcosa, ma è bene ricordare che, oltre a non essere obbligatorio, il dire qualcosa non può prescindere dalla magistrale lezione saussuriana secondo la quale il segno linguistico è un’immagine acustica.