All’interrogativo tra umanità e non umanità, si lega poi una questione che, dal Chaplin di Tempi moderni, da Benjamin in poi, ha caratterizzato in maniera significativa una buona parte della creazione artistica novecentesca, votata alla critica della riproducibilità in serie, dell’industrializzazione come luogo disumanizzante dalla temporalità asettica e mai mutevole.