In buona parte, il successo di Putin lo si deve proprio alla sua capacità esibita di tenere a bada quanti si fossero arricchiti all’inverosimile con le “svendite” degli assets statali dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, ristabilendo un minimo di autorità dello stato e di ordine.
Detto questo, il bilancio del ventennio putiniano appare positivo sul fronte dell’economia, specie se lo si raffronta con la scarsa capacità di gestione della transizione verso il capitalismo mostrata dal predecessore e che aveva spinto in non pochi a rimpiangere la stabilità dell’era sovietica.