Questo significa, spiegano i ricercatori nei risultati pubblicati sulla rivista Nature Astronomy, che a provocare la deformazione debba essere necessariamente un fenomeno molto più potente, come per esempio la collisione con un’altra e più piccola galassia.
I dati, analizzati dal team guidato da Eloisa Poggio, ricercatrice dell’Osservatorio astrofisico di Torino dell’INAF, suggeriscono che la deformazione sia dovuta alla collisione della galassia con una più piccola, un evento astrofisico che sarebbe ancora in corso tutt’oggi.