Il 19 aprile è tornato a Roma, dopo oltre trent’anni, quello che molti considerano il capolavoro sommo di Vincenzo Bellini:
Bellini morì quasi all’improvviso il 23 settembre 1835, ossia nove mesi dopo il debutto de I puritani,nella villa di Puteaux del suo amico Samuel Lewis.
Alcuni decenni fa, proprio dirigendo I puritani in un’edizione di cui c’è un magnifico Cd, l’allora giovane Riccardo Muti mostrò come l’ultima opera di Bellini non abbia solo una delicatissima introduzione e la giustamente famosa polonaise ma sia un ricamo di atmosfere affidate alla sonorità orchestrali tali da rendere plausibile (almeno tanto quanto la vocalità) il libretto.