Talvolta sì, come nel caso di Vittoria Accoramboni, una delle aristocratiche più celebri del Rinascimento italiano, la cui esistenza tumultuosa, intessuta di passioni e intrighi sanguinari, ha ispirato nei secoli numerosi scrittori.
Vittoria Accoramboni rivive anche nell’omonimo romanzo di Ludwig Tieck (nell’eccellente traduzione di Francesco Maione), tra i più avvincenti dell’Ottocento tedesco.