Una figura compulsiva e bulimica Frank Zappa, che in una vita purtroppo breve, era nato a Baltimora nel 1940 e morì per un tumore nel 1993, ha manifestato una creatività poliedrica, dando vita a uno stile inclassificabile.
Il quale parte dalla fascinazione, bizzarra in un adolescente degli anni Cinquanta, per il compositore contemporaneo Edgar Varèse, e seguendo quell’ispirazione modella un universo in cui la musica classica più eterodossa si sposa col jazz, il rock e il pop commerciale – quelle che lui chiamava “stupid songs” –, tutti rimescolati sulla base di una vocazione allo sberleffo, con brani insieme dall’andatura sbilenca da banda di paese e dalla serissima, ardita complessità di scrittura, che li rende talvolta di difficilissima esecuzione – come nel caso di The Black Page, analizzato nel documentario dal virtuoso della chitarra Steve Vai.