Siamo nei primi anni '70 e Sean Connery aveva da poco appeso al chiodo lo smoking dell'agente segreto più famoso al mondo - nel quale sarebbe poi tornato nell'apocrifo Mai dire mai (1983) - per trovarsi, almeno nell'immediato biennio successivo, a corto di proposte interessanti.
Per questo motivo l'attore scozzese ha accettato al volo la chiamata del regista John Boorman, senza farsi troppi crucci sul suo essere una seconda scelta (la prima, Burt Reynolds, era indisponibile al momento) né problemi a partecipare a un titolo così rischioso e controverso, poco capito dal pubblico dei suoi tempi come dimostrato dall'impietoso fallimento ai botteghini.