Ecco questa cosa mi ha fatto andare fuori di testa perché quando “vuole”, e lo fa spessa, Alma come ho avuto modo di dire prima dona a chi lo legge combattimenti, mazzate e sangue, umano e robotico.
Poi c’è la narrativa che, partendo da un’impostazione abbastanza classica, ovvero futuro distopico in cui le macchine, anzi gli androidi si sono ribellati ai padroni umani e li stanno, letteralmente, sterminando, Alma riesce, ben presto (già all’inizio del primo volume per altro) a fare una sterzata ed ad aggiungere, in un gioco a incastri molto interessanti, livelli su livelli di complessità.