Se Better Call Saul è una serie deputata a mostrarci la profondità di un personaggio che una volta consideravamo una macchietta, o una spalla, la quinta stagione va oltre, e prende quella che per lungo tempo abbiamo letto come una “spalla della spalla”, per elevarla a rango di persona a tutto tondo, né vittima né baby sitter né crocerossina, ma aspirante protagonista la cui sorte, a questo punto, diventa quasi più interessante di quella di Saul Goodman, del cui futuro (per lo meno quello a colori) già sappiamo parecchio.