Dopo il ricorso al Tar dell’Umbria presentato da Legambiente cambia il regolamento regionale relativo alla «Gestione del prelievo venatorio degli ungulati tramite caccia di selezione».
Nei giorni scorsi la giunta regionale ha deciso di eliminare uno dei passaggi incriminati, ovvero il comma 1 dell’articolo 6 tramite il quale si dava la possibilità di recuperare i capi feriti anche «all’interno di aree protette o a gestione privata o poste in divieto di caccia».