La Polizia Postale e delle Comunicazioni riporta i dettagli di un’indagine svolta nell'ambito del contrasto al cyberterrorismo, che ha consentito alle forze dell'ordine di individuare un cittadino tunisino colpevole di propagandare il terrorismo islamico su diversi social network, mediante messaggi e foto di profilo inneggianti l'odio e la guerra religiosa A destare il sospetto degli investigatori è stato innanzitutto un profilo WhatsApp inserito in un gruppo denominato “Gli estranei”.