Il decreto contiene il rinvio delle scadenze fiscali e nuovi aiuti dopo quelli già varati per imprese e cittadini messi in difficoltà dalla crisi dovuta all’emergenza coronavirus Non solo aiuti economici:
nella nuova bozza del decreto Ristori anche una norma che stabilisce che le Regioni 'rosse' che diventano 'arancioni', non possono diventare 'gialle' prima di 14 giorni, "salvo che la cabina di regia" sul monitoraggio "ritenga congruo un periodo inferiore" L'ultima bozza riduce i fondi per fiere e congressi a 350 milioni (dai 500 ipotizzati inizialmente) e rifinanzia il fondo rotativo del Microcredito centrale, dedicato anche agli alberghi, per 500 milioni Il decreto prevede una maxi-moratoria fiscale, con tutte le scadenze di qui a fine anno rinviate a primavera per imprese e partite Iva in difficoltà, con attenzione in particolare ad alberghi e ristoranti Cambia il calendario del fisco anche per la rottamazione delle cartelle, fermando peraltro le “ganasce” del fisco e le altre procedure esecutive per chi presenti una domanda di dilazione dei pagamenti per "comprovate difficoltà economiche" Per ristoranti delle zone arancioni e rosse e per tutte le attività chiuse nelle zone rosse indicate nelle liste Ateco per l'accesso al fondo perduto (che dovrebbe allargarsi anche agli agenti di commercio) il rinvio si applica a prescindere dai limiti di fatturato e di perdite, estendendo la norma attualmente prevista per i soggetti Isa di queste aree Il decreto nella versione finale contiene anche una norma che farà salve le dilazioni fiscali per le Regioni che hanno cambiato colore giusto il giorno prima dell’entrata in vigore, come Piemonte e Lombardia diventate arancioni Non dovrà passare alla cassa nemmeno chi ha fermato i pagamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio: