Non contento di aver creato un immenso manifesto del cinema in costume col suo Il gattopardo, tratto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e reduce dalle intense atmosfere crepuscolari di Morte a Venezia, ispirato ad uno scritto di Thomas Mann, il maestro della Settima arte Luchino Visconti decise nel 1973 di raccontare sul grande schermo la storia del sovrano di Baviera Ludwig Wittelsbach, divenuto noto come Ludovico II, la cui breve esistenza, compresa tra il 1845 e il 1886, lo vide protagonista di diverse vicende personali mescolate alla regalità del regno che comandava.