Articolato sull’essenzialità di un sound nostalgico, malinconico e dal forte impatto emozionale, “Incenso e rosa” si presenta come una lettera, un dialogo a cuore aperto da madre a figlio e viceversa, in cui ciascuna delle due parti si racconta e parla all’altra con la voce dell’Amore, in un susseguirsi di toccanti dichiarazioni «tu sei stato un fiore eterno» -, consigli – «non startene in disparte, ma splendi un po’ di più» – e moniti «non importano le nuvole fra noi, non importa proprio niente, lo sai», in cui risuona un eco di vita pura, forte a tal punto da spezzare le catene della perdita, della morte, della separazione fisica, portando chi rimane ad allentare le tenaglie laceranti dell’assenza per far spazio al sentimento, a «quell’amore madornale che ora sa di incenso e rosa che ti dedico ogni giorno ad ogni mio risveglio» che ci consente di tornare a vivere con più enfasi, per trasmettere al mondo i messaggi che chi se n’è andato ci ha lasciato, – «incenso e rosa che regalo come sempre a chi ha un po’ più bisogno di capire quanto è immenso un attimo del tempo» – come una missione che nel suo compimento ci fa sentire meno distanti, meno soli e meno incompresi.