e la trasforma, via via, in una Venere botticelliana al centro di una zampillante fontana da cui si abbeverano i compagni, in un'icona della maternit?
vacante di Pina Bausch e dal suo immaginario mitteleuropeo per trasferire inquietudini e pulsioni dell'uomo contemporaneo in una terra di confine dove la classicit?
dal ventre di un enorme toro nero che evoca Zeus vengono partoriti, in posizione trasversa (da cui il titolo, si suppone), un uomo e una donna avvinti tra di loro come gemelli eterozigoti, mentre la scena si affolla di Minotauri che hanno il volto angelico di donna e il corpo nerboruto di uno dei magnifici danzatori scelti da Papaioannou (tra di loro, spicca Damiano Ottaviano Bigi, il ballerino italiano prediletto dalla Bausch).