Si potrebbero anche fare alcune osservazioni su quanto di quello e di questo, di inglesi e americani e anche non, ci sia dentro queste poesie.
La sua voce diventa la voce di altri che, attraverso le loro parole e i loro ricordi, disegnano lo stato presente dei costumi degli americani, come recita il sottotitolo.
Le ventiquattro poesie che compongono American Dreams, di Massimo Morasso, recentemente pubblicato da Internopoesia, sono costruite su una sorta di gioco mimetico attraverso cui l’autore, come nel gioco infantile più vecchio del mondo, orchestra ciascuna poesia.