“Ancora in guerra”.
“È inutile nascondercelo, siamo in guerra.
Le offensive più violente, come quella che stiamo vivendo, sono basate sull’allarmismo e sul terrorismo mediatico e sono supportate dall’esibizione di dati strampalati come quelli forniti non da un istituto universitario ma da una fantomatica Associazione delle vittime della caccia che, come tutti sappiamo bene grazie alle ricerche del CNCN, adotta una metodologia di stampo ideologico, conteggiando in maniera sfrontata gli omicidi e rubricandoli come “incidenti di caccia avvenuti in ambito extravenatorio” e utilizzando il termine generico di “vittime” sommando con estrema disinvoltura morti e feriti per presentare numeri preoccupanti.