Mentre in tutto il mondo ferve la ricerca di un possibile antivirale attivo contro il nuovo coronavirus, in Europa i batteri che provocano infezioni alimentari possono contare su un aumento della propria capacità di resistere agli antibiotici, con alcune eccezioni.
Fortunatamente, resta bassa la resistenza ai fluorochinoloni associati alle cefalosporine di terza generazione, che riescono ancora ad avere la meglio in molte infezioni da Salmonella, e quella degli stessi antibiotici associati ai macrolidi, nel caso del Campylobacyter.