Nonostante l'individuazione delle 124 varianti genetiche, gli scienziati sottolineano che prese singolarmente non “influenzano significativamente la tolleranza al rischio o l'inclinazione a prendere decisioni rischiose”, inoltre i fattori non genetici risultano essere comunque più importanti di quelli genetici nel propendere verso una vita spericolata.
A scoprire la mappa dei geni della “vita spericolata” un copioso team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di Economia dell'Università di Toronto, Canada, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Lubecca, dell'Università di Zurigo, dell'Università di Essex e di moltissimi altri istituti, atenei e consorzi sparsi per tutto il mondo.