Al di là dei doverosi e apprezzabili recuperi di dignità, la tornata di incontri mette in evidenza la debolezza del sindacalo che si sforza di salvaguardare un proprio ruolo, nel tentativo di influenzare in qualche modo la manovra d’autunno, discutendone con gli interlocutori naturali a palazzo Chigi e ponendo un tardivo rimedio all’assurda legittimazione che nelle settimane precedenti Cgil, Cisl e Uil avevano concesso a un ministro che pretendeva di snaturare la gerarchia delle istituzioni democratiche abusando di un potere anomalo.