In questa ricerca gli autori hanno valutato la presenza di residui di farmaci in oltre mille campioni provenienti da 258 fiumi delle più diverse latitudini, dall’Amazzonia al Tevere, in 104 paesi, corrispondenti a una popolazione complessiva oltre 470 milioni di persone.
Questo significa che, a prescindere dai sistemi di depurazione delle acque che possono renderle potabili per l’uomo, i pesci e gli altri organismi che vivono in questi fiumi assorbono una grande quantità di farmaci il cui effetto su di loro e su chi li mangia è in gran parte sconosciuto.