Non è per tutti Sto pensando di finirla qui, come non lo può essere David Lynch, ma fa appello a sensazioni più comuni e diffuse di quelle di Lynch.
A rendere unico e così penetrante Sto pensando di finirla qui è altro, è la strana forma di malinconia per una vita intera che sa comunicare senza esserne pervaso.
Nelle lunghe conversazioni tra i due protagonisti, divagazioni e speculazioni filosofiche, ci sono infatti riferimenti che poi troviamo nella stanza di Jake (il più clamoroso è un pezzo di una recensione di Una moglie di Cassavetes di Pauline Kael che viene quasi recitata in un dialogo solo poco dopo che abbiamo visto un libro di recensioni di Pauline Kael nella stanza).