Spostando però il focus dell’attenzione dal lato oscuro che attanaglia le anime perse nell’inane virtualità dei sentimenti alla luminosa forza d’integrazione della boxe.
Dopo St@lker, apologo sull’incomunicabilità dovuta agli obiettivi sfumati e sull’illusione di cementare il desiderio di riscatto attraverso i social network, l’ambizioso regista Luca Tornatore torna con Upside Down ad affrontare la contemplazione del reale sottoposta all’implacabile altalena di scoramento ed euforia.