A cinquant’anni dal ’68 e dal suo slogan “vogliamo tutto”, con cui i giovani in rivolta mettevano in discussione tutti i tipi di istituzione politica, familiare, educativa, religiosa, assistiamo da più parti ad una crisi del soggetto che è il marchio di fabbrica di una omologante e spersonalizzante società dei consumi, dominata dalla razionalità strumentale, che caratterizza la nostra epoca.