Sì, perché l'indagato della provincia di Varese, aveva messo su un vero e proprio ''negozio'' di abbonamenti di Pay TV pirata tra il 2017 e il 2020 offrendo a chiunque servizi televisivi su tutto il territorio nazionale grazie alla sua piattaforma internet.
Gli abbonamenti illegali alle Pay TV venivano distribuiti ai vari clienti tramite il pagamento di una tantum che risultava di gran lunga inferiore a quello che gli stessi utenti avrebbero dovuto pagare se si fossero abbonati legalmente.